Traduzione automatica
La Semplicità
È urgente, è indispensabile sviluppare la comprensione creatrice perché essa porta all’essere umano la vera libertà del vivere. Senza comprensione è impossibile conseguire l’autentica facoltà critica dell’analisi profonda.
I maestri e le maestre di scuole, collegi e università devono condurre i loro alunni e le loro alunne per il cammino della comprensione autocritica.
Nel nostro precedente capitolo abbiamo già studiato ampiamente i processi dell’invidia e se vogliamo finire con tutte le sfumature della gelosia, siano esse religiose, passionali, ecc. dobbiamo fare piena coscienza di ciò che realmente è l’invidia, perché solo comprendendo a fondo e in forma intima gli infiniti processi dell’invidia, riusciamo a finire con la gelosia di ogni tipo.
La gelosia distrugge i matrimoni, la gelosia distrugge le amicizie, la gelosia provoca guerre religiose, odi fratricidi, assassinii e sofferenze di ogni specie.
L’invidia con tutte le sue infinite sfumature si nasconde dietro sublimi propositi. Esiste invidia in colui che, essendo stato informato sull’esistenza di sublimi santi, Mahatma o Guru, desidera anche arrivare a essere santo. Esiste invidia nel filantropo che si sforza per superare altri filantropi. Esiste invidia in ogni individuo che desideri virtù perché ebbe informazioni, perché nella sua mente ci sono dati sull’esistenza di sacri individui pieni di virtù.
Il desiderio di essere santo, il desiderio di essere virtuoso, il desiderio di essere grande ha per fondamento l’invidia.
I santi con le loro virtù hanno causato molti danni. Ci viene in mente il caso di un uomo che così stesso si considerava molto santo.
In una certa occasione un poeta affamato e miserabile bussò alle sue porte per porre nelle sue mani un bellissimo verso specialmente dedicato al santo del nostro racconto. Il poeta solo attendeva una moneta per comprare alimenti per il suo corpo esausto e invecchiato.
Tutto immaginava il poeta meno un insulto. Grande fu la sua sorpresa quando il santo con sguardo pietoso e cipiglio corrugato chiuse la porta dicendo all’infelice poeta: “fuori di qui amico, via, via… a me non piacciono queste cose, aborrisco l’adulazione… non mi piacciono le vanità del mondo, questa vita è illusione… io seguo il sentiero dell’umiltà e della modestia”. L’infelice poeta che solo desiderava una moneta invece di questa ricevette l’insulto del santo, la parola che ferisce, lo schiaffo, e con il cuore addolorato e la lira ridotta a pezzi se ne andò per le strade della città adagio… adagio… adagio.
La nuova generazione deve levarsi sulla base dell’autentica comprensione perché questa è totalmente creatrice.
La memoria e il ricordo non sono creatori. La memoria è il sepolcro del passato. La memoria e il ricordo sono morte.
La comprensione vera è il fattore psicologico della liberazione totale.
I ricordi della memoria non possono mai portarci vera liberazione perché appartengono al passato e pertanto sono morti.
La comprensione non è cosa del passato né tanto meno del futuro. La comprensione appartiene al momento che stiamo vivendo qui e ora. La memoria sempre porta l’idea del futuro.
È urgente studiare scienza, filosofia, arte e religione, ma non si devono confidare gli studi alla fedeltà della memoria perché questa non è fedele.
È assurdo depositare le conoscenze nel sepolcro della memoria. È stupido seppellire nella fossa del passato le conoscenze che dobbiamo comprendere.
Noi non potremmo mai pronunciarci contro lo studio, contro la sapienza, contro la scienza, ma risulta incongruente depositare i gioielli vivi della conoscenza tra il sepolcro corrotto della memoria.
Si fa necessario studiare, si fa necessario investigare, si fa necessario analizzare, ma dobbiamo meditare profondamente per comprendere in tutti i livelli della mente.
L’uomo veramente semplice è profondamente comprensivo e ha mente semplice.
L’importante nella vita non è ciò che abbiamo accumulato nel sepolcro della memoria, ma ciò che abbiamo compreso non solo nel livello intellettuale ma anche nei distinti terreni subconsci inconsci della mente.
La scienza, il sapere, devono convertirsi in comprensione immediata. Quando la conoscenza, quando lo studio si sono trasformati in autentica comprensione creatrice possiamo comprendere allora tutte le cose immediatamente perché la comprensione si fa immediata, istantanea.
Nell’uomo semplice non esistono complicazioni nella mente perché ogni complicazione della mente si deve alla memoria. L’IO machiavellico che portiamo dentro è memoria accumulata.
Le esperienze della vita devono trasformarsi in comprensione vera.
Quando le esperienze non si convertono in comprensione, quando le esperienze continuano nella memoria costituiscono la putredine del sepolcro sopra il quale arde la fiamma fatua e luciferica dell’intelletto.
È necessario sapere che l’intelletto animale sprovvisto totalmente di ogni spiritualità è solo la verbalizzazione della memoria, la candela sepolcrale ardendo sulla lastra funebre.
L’uomo semplice ha la mente libera da esperienze perché queste si sono volte coscienza, si sono trasformate in comprensione creatrice.
La morte e la vita si trovano intimamente associate. Solo morendo il grano nasce la pianta, solo morendo l’esperienza nasce la comprensione. Questo è un processo di autentica trasformazione.
L’uomo complicato ha la memoria piena di esperienze.
Questo dimostra la sua mancanza di comprensione creatrice perché quando le esperienze sono interamente comprese in tutti i livelli della mente cessano di esistere come esperienze e nascono come comprensione.
È necessario prima sperimentare, ma non dobbiamo rimanere nel terreno dell’esperienza perché allora la mente si complica e si torna difficile. È necessario vivere la vita intensamente e trasformare tutte le esperienze in autentica comprensione creatrice.
Coloro che suppongono equivocamente che per essere comprensivi semplici e semplici dobbiamo abbandonare il mondo, convertirci in mendicanti, vivere in catapecchie isolate e usare perizomi invece di abito elegante, stanno totalmente sbagliando.
Molti anacoreti, molti eremiti solitari, molti mendicanti, hanno menti complicatissime e difficili.
È inutile appartarsi dal mondo e vivere come anacoreti se la memoria è piena di esperienze che condizionano il libero fluire del pensiero.
È inutile vivere come eremiti volendo portare vita da santi se la memoria è ripiena di informazioni che non sono state debitamente comprese, che non si sono fatte coscienza nei distinti angoli nascosti, corridoi e regioni inconsce della mente.
Coloro che trasformano le informazioni intellettuali in vera comprensione creatrice, coloro che trasformano le esperienze della vita in vera comprensione di fondo niente hanno nella memoria, vivono di momento in momento pieni di pienezza vera, si sono volti semplici e semplici anche se vivono in sontuose residenze e dentro il perimetro della vita urbana.
I bambini piccoli prima dei sette anni sono pieni di semplicità e vera bellezza interiore dovuto al fatto che solo si esprime attraverso di loro la vivente ESSENZA della vita in assenza totale dell’IO PSICOLOGICO.
Noi dobbiamo riconquistare l’infanzia perduta, nel nostro cuore e nella nostra mente. Noi dobbiamo riconquistare l’innocenza se è che davvero vogliamo essere felici.
Le esperienze e lo studio trasformati in comprensione di fondo non lasciano residui nel sepolcro della memoria e allora, ci facciamo semplici, semplici, innocenti, felici.
La meditazione di fondo sulle esperienze e conoscenze acquisite, l’autocritica profonda, la psicoanalisi intima convertono, trasformano tutto in profonda comprensione creatrice. Questo è il cammino dell’autentica felicità nata dalla sapienza e l’amore.